La cucina respira
Vive nel respiro di chi cucina e di chi la assapora.
Il suo ossigeno è il silenzio che sta prima di ogni gesto.
Il silenzio che precede la generazione dell’idea, la scelta degli ingredienti, l’elaborazione e la composizione del piatto. Proprio come il commensale, sogna e aspetta silente l’esperienza della cucina che ha scelto.
Sono i reciproci attimi dell’attesa. Quella dell’incontro tra lo chef e la materia; quella dell’incontro tra l’opera, il piatto, e il suo destinatario.
Sono i reciproci attimi dell’immaginazione, dove l’inspirazione equivale all’ispirazione e l’espirazione alla creatività.
Mi esercito così a una buona respirazione attraverso i viaggi e l’arte contemporanea, che in questi anni hanno alimentato una costante scoperta di materie ed emozioni nuove da far vivere in cucina come in sala, grazie al rapporto con gli artisti e gli scrittori che abbiamo ospitato al Ristorante Sciatò e al quotidiano dialogo con loro.
Da qui l’idea di compiere un ulteriore passo: dal ristorante che si fa anche casa dell’arte a uno spazio condiviso con gli artisti, ove arte e cucina abbiano pari dignità.
Gesto dopo gesto, in una perfetta sequenza tra il gesto dell’artista e quello dello chef, ove il visitatore non sia solo di passaggio.
Una galleria vera e propria, con i suoi spazi, i suoi artisti, le sue opere… che alla sera accoglie i suoi ospiti offrendo loro l’esperienza di una cucina bella, buona, creativa,
senza confini nei sapori e nell’immaginazione.